OGGI, DOMANI

Attendo
Sempre qualcosa che debba venire.
Non qualcuno: qualcosa.
Mi sono abituato
Ad attendere. Da anni.
Verrà oggi. O domani.
Aspetto
da anni e da anni
qualcosa di nuovo, di buono, di bello,
che s’intoni col vecchio,
col male, col brutto
della mia casa.
Verrà oggi. O domani.
Passo
gli inverni e le estati chiuso
in questa casa vecchia,
con l’uscio
aperto a metà;
esco
in mezzo alla gente,
guardando se ha in mano qualcosa
di nuovo, di bello, di buono
che vada bene per me.
Cerco.
No: forse non basta
tenere l’uscio aperto,
anche spalancato, e guardare;
né sfiorare la veste degli altri,
passando.
Che debba cercare qualcuno,
il primo che passi
accanto al mio uscio
o lungo la mia stessa via?
Non basterà che guardi
se ha in mano
qualcosa per me.
Gli dovrò dare io
qualcosa.
Oggi.